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L. Ron Hubbard - L'ultimo vessillo (Final Blackout)

TRAMA. Il mondo è allo stremo. Guerre, armi nucleari e virus creati in laboratorio hanno ridotto il pianeta ad un ammasso di macerie. Ovunque, in Europa, si succedono governi dai più disparati ideali. Ovunque imperversano fame e malattie. In quello che è di fatto un unico grande terreno di battaglia vaga con la sua truppa il tenente. Non ha un nome, ma esiste solo il suo grado. Amato dai suoi soldati fin quasi ad essere venerato, il suo unico scopo è quello di portarli tutti a indietro sani e salvi da qualunque missione. Ma alla fine gli eventi prendono una piega diversa e inimmaginabile: esiliati dall’Inghilterra decideranno

di farvi ritorno. Da conquistatori.

COMMENTO. Il libro è molto scorrevole, lo si legge con piacere e in molte occasioni si fa fatica a terminare la lettura nell’ansia di capire qual è la strategia del tenente. Infatti la storia non è mai affatto scontata e ne tirata, ma sempre molto sobria e sicura nel suo incedere. Hubbard tiene il lettore incollato alla narrazione con un susseguirsi di colpi di scena che sono secondi solo al mistero che circonda i pensieri del tenente. L’unica certezza è che nel momento critico il tenete avrà un’idea e muoverà i fili per realizzarla. Un libro da leggere, in definitiva, proprio perché si scoprirà ogni segreto solo giunti alla fine, finchè l’alone di mistero non verrà sollevato nell’ultima pagina.

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