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Vaccini: una scoperta che cambiò il mondo


A causa del lavoro che faccio, ultimamente mi sto interessando molto ai vaccini. Al giorno d'oggi si tratta di una parola di uso comune ma molti aspetti spesso rimangono circoscritti all'ambiente medico e molte volte lo facciamo senza renderci conto di che cosa ci stiamo facendo fare. Partendo dalla base, un vaccino è un preparato, costituito da elementi dell'organismo causante una determinata malattia, che viene introdotto nell'organismo sano per stimolarlo a produrre anticorpi specifici e renderlo così immune ad una (o più) specifiche malattie.
La Natura fa questo ogni giorno con le più svariate malattie, ma l'uomo ha messo a punto questa tecnica per poter escludere il contagio anche di malattie invece potenzialmente molto pericolose e spesso letali. Tutti conosciamo il vaccino contro l'influenza stagionale (necessario a persone affette da particolari malattie) ma esistono anche vaccini contro malattie, sia dell'uomo che di altri animali, che in passato hanno fatto moltissime vittime, come tetano, poliomielite e tubercolosi, solo per fare pochissimi esempi.
La storia dei vaccini non è così lontana nel tempo dalla nostra epoca. Risalgono infatti al 1796 gli esperimenti di Jenner sul vaccino contro il vaiolo, che in quel periodo mieteva un numero spaventoso di vittime nella sola Inghilterra. L'idea di Jenner fu quella di utilizzare a tale scopo un siero estratto dal pus di una vacca (da qui il nome vaccino) affetta dalla forma di vaiolo tipica di questi animali. La particolarità di questa malattia era che si manifestava con sintomi lievissimi anche negli allevatori, che successivamente apparivano immuni anche alla forma umana della malattia. I risultati incoraggianti dell'esperimento, ripetuto anche in altri soggetti, non furono ben accettati all'inizio dal mondo scientifico, salvo poi salire alla ribalta delle cronache solo pochi anni dopo (Napoleone impose, ad esempio, l'obbligatorietà della vaccinazione).
Come è fatto, però, un vaccino? O, meglio, da cosa è costituito? Iniziamo con il dire che la cosa che accomuna tutti i vaccini è la presenza di quelle componenti, dette antigeni, di virus o batteri capaci di stimolare i meccanismi naturali di difesa del nostro corpo. Queste componenti vengono ottenute dagli organismi patogeni attraverso diversi sistemi. Alcuni vaccini (come quelli contro morbillo, varicella e rosolia) sono prodotti attenuando il virus, ovvero indebolendolo in modo tale che la loro capacità di provocare la malattia sia estremamente ridotta. Altri vaccini (come quelli contro influenza , polio e epatite A) sono costituiti da virus inattivati per mezzo di sistemi chimici in modo che essi non causino la malattia ma solo l'esposizione del sistema immunitario a tale agente patogeno. Alcuni tipi di vaccini, come quello per l'epatite B, invece, non hanno mai neanche visto un virus visto che sono prodotti a partire da specifiche parti dell'agente patogeno sintetizzate in laboratorio da alcuni batteri (una tecnologia che ha il nome di tecnica del DNA ricombinante). Ci sono, poi, i vaccini per malattie provocate da batteri (come difterite e tetano), che producono una molecola (tossina) che scatena la patologia; in questo caso il vaccino viene preparato attraverso l'inattivazione chimica della tossina, che può così stimolare il sistema immunitario senza provocare danni.
I vaccini contengono anche delle piccole quantità di altre sostanze, normalmente definite adiuvanti. Nei preparati, infatti possono essere presenti degli antibiotici (come la neomicina), utili per evitare contaminazioni da parte di batteri. Anche la formaldeide viene utilizzata per eliminare virus e batteri presenti nei vaccini. L'alluminio, invece, sotto forma di sali, è utilizzato perché in grado di stimolare la risposta immunitaria contribuendo ad aumentare la produzione degli anticorpi. Altro capitolo costituiscono le sostanze stabilizzanti (come il monossido di glutammato e il sodio metabisolfito), che hanno lo scopo di mantenere inalterati i vaccini anche in situazioni in cui ci sono variazioni, ad esempio, di temperatura o umidità. I vaccini possono, in ultimo, contenere anche dei conservanti, come il thimerosal (contenente mercurio), utilizzato anche all'interno degli spray orali.

CURIOSITA'. Il vaiolo, che è possibile definire come la fonte del primo vaccino, è stata la prima malattia ad essere eradicata attraverso una estesa campagna di vaccinazione durata 10 anni. Iniziata nel 1967, infatti, ha permesso di far si che l'ultimo caso di vaiolo fosse registrato in Somalia nel 1977. Si è a buon punto anche con altre malattie, come la polio (scomparsa da diversi Paesi) o il morbillo (scomparso in alcune regioni del pianeta). Un fatto curioso di queste coperture vaccinali a tappeto è quello che viene definito “copertura di gregge”, ovvero la copertura di soggetti affetti da malattie che non ne consentono la vaccinazione per effetto della bassa diffusione della malattia dovuta proprio a questa estesa campagna di vaccinazione.

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