Oggi, per lavoro, stavo cercando di capire alcuni dati ottenuti in un esperimento. A prima vista trovarsi di fronte centinaia di lettere che rappresentano una sequenza di basi del DNA, i mattoni costituenti il nostro codice genetico, sullo schermo del PC mette come minimo ansia. Se poi pensate che quelle che devono essere cercate sono singole variazioni (tipo una lettera/base in una sequenza di centinaia) può risultare effettivamente tedioso. Allora, nel parlare con dei colleghi ho affermato che era come cercare un ago in un pagliaio. Nel tornare a casa mi è rivenuto in mente questo episodio e mi sono domandato da dove venisse tale espressione (il viaggio in treno fa brutti scherzi devo dire!).
Iniziamo subito con il dire che, fedele al proprio significato, trovare l'origine di questa espressione è stato effettivamente come trovare un ago in un pagliaio, ma alla fine una indicazione (ci dovremo accontentare di questa) è saltata fuori. Tale espressione metaforica indica un'azione di difficile realizzazione, se non addirittura impossibile, come potrebbe essere, appunto, trovare un ago in un pagliaio. Spesso questa affermazione viene utilizzata anche in riferimento a persone molto pignole e precise. Veniamo ora ad alcune nozioni storiche che si riferiscono a tale espressione per tracciarne una sorta di origine. Sembra che venisse usata già in Inghilterra nel 1500 in una forma molto arcaica di inglese (pare si usasse “bottle of hay”, forma antica di bundle derivata dal francese botel, per indicare un fascio di fieno più che un pagliaio). Un documento scritto del 1532, Letter Against Frith, di sir Thomas More (ovvero san Tommaso Moro) ne riporta una variante: “to go to look for a needle in a meadow” (ovvero cerca un ago in un prato). Curiosità: questa espressione è utilizzata anche come titolo dell'episodio 13 della stagione 3 della serie TV House, oltre ad essere il titolo di un singolo del 1964 del gruppo R&B americano The Velvelettes (prodotte dalla Motown). Inoltre, esistono alcune varianti dialettali italiane, come il cercare “un cece in domo” fiorentino o “Maria per Roma” della capitale.
Iniziamo subito con il dire che, fedele al proprio significato, trovare l'origine di questa espressione è stato effettivamente come trovare un ago in un pagliaio, ma alla fine una indicazione (ci dovremo accontentare di questa) è saltata fuori. Tale espressione metaforica indica un'azione di difficile realizzazione, se non addirittura impossibile, come potrebbe essere, appunto, trovare un ago in un pagliaio. Spesso questa affermazione viene utilizzata anche in riferimento a persone molto pignole e precise. Veniamo ora ad alcune nozioni storiche che si riferiscono a tale espressione per tracciarne una sorta di origine. Sembra che venisse usata già in Inghilterra nel 1500 in una forma molto arcaica di inglese (pare si usasse “bottle of hay”, forma antica di bundle derivata dal francese botel, per indicare un fascio di fieno più che un pagliaio). Un documento scritto del 1532, Letter Against Frith, di sir Thomas More (ovvero san Tommaso Moro) ne riporta una variante: “to go to look for a needle in a meadow” (ovvero cerca un ago in un prato). Curiosità: questa espressione è utilizzata anche come titolo dell'episodio 13 della stagione 3 della serie TV House, oltre ad essere il titolo di un singolo del 1964 del gruppo R&B americano The Velvelettes (prodotte dalla Motown). Inoltre, esistono alcune varianti dialettali italiane, come il cercare “un cece in domo” fiorentino o “Maria per Roma” della capitale.
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