Si sa che
per gli italiani il rito della colazione assume connotazioni quasi
folkloristiche. Effettivamente viene considerata da tutti gli esperti
del settore come uno dei pasti più importanti della giornata. La
diversità nella sua preparazione è frutto dei gusti delle persone.
Chi preferisce il latte, chi il caffè, chi un cappuccino. Alcuni,
invece, preferiscono fare colazione con un derivato del latte: lo
yogurt. Nonostante si tratti di una parola ormai di uso comune, il
termine yogurt ha origini turche (da yogurmak, mescolare con
un utensile) e indica un alimento costituito da latte fermentato ad
opera di particolari microrganismi, noti come lattobacilli. Il sapore
acidulo è dovuto proprio alla trasformazione del lattosio in acido
lattico che essi operano.
Non
si conosce, storicamente, quando ha avuto origine il consumo di
yogurt. Vista l'origine del suo nome è molto probabile che sia stato
descritto per la prima volta in medio-oriente. È possibile che sia
stato prodotto inizialmente, e casualmente, attraverso un processo di
fermentazione mediato dagli enzimi ancora attivi all'interno di otri
derivati dallo stomaco degli animali in cui veniva conservato il
latte nelle epoche passate. Si sa per certo che ad un certo punto
della storia tutte le principali popolazioni del bacino del
Mediterraneo utilizzavano questo tipo di alimento, dai fenici ai
greci e fino ad arrivare ai romani. Il suo consumo viene descritto
persino ne “Le mille e una notte” e ben presto arrivò fino in
India, dove ancora oggi è un alimento largamente utilizzato.
Fin
da subito le proprietà medico-miracolose dello yogurt vennero
ampiamente magnificate: rimedio contro insonnia, tubercolosi e molto
altro. Ma bisogna arrivare agli inizi del '900 perché il
microbiologo russo Mechnikov (premio Nobel nel 1908 per le sue
scoperte sulla fagocitosi) lo analizzasse in laboratorio isolando il
Lactobacillus bulgaricus
(la sua curiosità nasceva dall'osservazione della longevità delle
popolazioni bulgare, forti consumatrici di yogurt) e lo Streptococcus
thermophilus, identificandoli come i
responsabile del processo di fermentazione cui il latte andava
incontro. La loro azione è sinergica: lo streptococco prepara
l'ambiente affinché il lattobacillo possa operare la scissione del
lattosio in glucosio e galattosio, con produzione di acido lattico.
Lo
yogurt è comunque un alimento notevole da un punto di vista
nutrizionale, adatto ad una normale dieta in quanto i fermenti
rendono maggiormente digeribili le proteine in esso contenute.
Inoltre, la scissione del lattosio rende questo alimento idoneo anche
a chi soffre di intolleranze ai latticini, favorendo l'apporto di
calcio e vitamine tipiche del latte.
L'acidità
dello
yogurt favorisce lo sviluppo della flora
batterica intestinale, risolvendo svariati problemi intestinali che
affliggono normalmente le persone.
Lo yogurt incrementa anche i livelli dell’acido folico, essenziale
in gravidanza. L’aggiunta
di cereali interi
contribuisce all'apporto di fibre che aiutano i movimenti
intestinali. In commercio se ne
possono reperire di diverso tipo. Generalmente si considera come
forma base lo yogurt
intero bianco:
ottimo da un punto di vista nutrizionale ma dal sapore fortemente
acidulo (che può essere stemperato con l'aggiunta, a esempio, di
frutta o miele). Lo yogurt
magro bianco è prodotto a partire da latte con
un tenore di grassi inferiore all'1%. Lo yogurt
alla frutta è
dolcificato con zuccheri di origine vegetale (perciò più pesante da
un punto di vista calorico) e può essere sia magro che intero. Lo
yogurt è un prodotto decisamente versatile in cucina. Utilizzato
normalmente per la preparazione di torte, gelati, può essere
impiegato anche nella produzione di salse esotiche, come lo tzatziki
greco.
CURIOSITA'.
Gli streptococchi e i lattobacilli isolati da Mechnikov non sono in
grado di sopravvivere all'ambiente estremamente acido dello stomaco,
al contrario di quelli che vengono chiamati fermenti probiotici e che
vengono normalmente utilizzati (e magnificati) per produrre gli
yogurt attualmente in commercio.
Lo yogurt
riconosciuto “per legge” è quello prodotto con i due fermenti
sopra descritti a partire da latte di vacca. In commercio, però, ne
esistono di diverso tipo, sia animale (pecora e capra) che vegetale
(soia).
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