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Esperimenti culinari: lo yogurt (2)

Produrre lo yogurt in casa è decisamente semplice. Potete aiutarvi con le yogurtiere presenti in commercio oppure, come me, con metodi molto più casalinghi.
Partiamo dalle fasi preliminari. Bisogna reperire un contenitore per alimenti (meglio se opaco) con capacità idonea, in questo caso 1 litro. È necessario poi provvedere all'incubazione dei fermenti (ovvero la fase in cui i fermenti sono attivi e operano la scissione del lattosio) e a questo scopo serve qualcosa (forno o lampadina) che permetta di avere una temperatura media di 37-40°C. Il latte: ideale è quello fresco, in modo che sia poco trattato.
ATTENZIONE: ogni cosa che verrà utilizzata dovrà essere ben lavata e, nel caso dei vasetti, anche una sterilizzazione mediante bollitura potrebbe essere ideale per evitare la formazione di microrganismi che potrebbero causa disturbi più o meno gravi.
A questo punto possiamo cominciare! La prima fase è quella di produzione della cosiddetta madre, con cui sarà possibile preparare lo yogurt nelle sedute successive. Lo scopo è quello di concentrare i microrganismi responsabili della fermentazione del latte, in quanto nei prodotti commerciali la carica batterica risulta essere molto bassa. Idealmente saranno necessari 3-4 cicli di produzione per avere una madre degna di tale nome e, durante questo periodo, potete anche decidere di utilizzare quantità ridotte per creare la sola madre e poco yogurt da consumare. Scaldate il latte in un pentolino, portandolo quasi a ebollizione (la temperatura ideale dovrebbe essere sui 90°C, per evitare la degradazione delle proteine presenti che rovinerebbe il prodotto finito). Una piccola indicazione è quella di spegnere il fuoco sotto il pentolino quando il latte inizia a fare una leggera schiuma. È utile procedere in questa operazione con una fiamma bassa, in modo che il latte possa essere cotto per almeno una quindicina di minuti. Il raffreddamento deve essere molto veloce (per evitare la formazione di panna) e si può procedere mettendo il pentolino in acqua fredda. Se avete un termometro è meglio, altrimenti potrete considerare il latte pronto quando immergendovi un dito (pulito) non dovrete correre al Pronto Soccorso per ustione! A questo punto, prendete mezzo vasetto dello yogurt che volete produrre e diluiteli con un po' del latte caldo per sciogliere bene i grumi. Fatto questo aggiungete tutto il latte e mescolate bene. Mettetelo nel forno alla temperatura di cui parlavamo prima (intorno a 37°C). Lasciate il tutto a riposare per 3 ore, trascorse le quali controllate se lo yogurt si è formato, altrimenti proseguite in quella che in laboratorio si chiama incubazione (il vostro “esperimento” consiste nel far crescere i lattobacilli e gli streptococchi contenuti nello yogurt e fare in modo che possano operare la fermentazione del latte). Un'alternativa alle 3 ore in forno (che dovrebbe essere acceso a 40°C) è quella di scaldarlo quanto basta perché sia ad una temperatura intorno ai 37°C e poi lasciarvi all'interno il composto a incubare per tutta la notte (o circa 12-16 ore). Molti si aiutano saggiando la consistenza, che però varia estremamente in relazione a diversi fattori. Il primo è, naturalmente, il latte che viene utilizzato, se ricco di proteine e grassi (come quello intero) o più magro (parzialmente scremato). Un altro fattore è il tempo che lo lascerete a sobbollire: tempi superiori ai 15 minuti indicati prima (potete arrivare fino a 20-30 minuti) avranno come risultato uno yogurt decisamente denso. Come punto fermo, al di là delle vostre preferenze, tenete il fatto che passate le 3 ore dovete avere una massa che non sia liquida, ma almeno densa come un budino. Quando la consistenza vi sembra giusta, potete mettere il contenitori in frigo per 12-24 ore, per raffreddarlo e fermare completamente il processo fermentativo (altrimenti il risultato è quello che avete quando lasciate lo yogurt acquistato a temperatura ambiente: si forma aria e la qualità del prodotto ne risente fortemente). Lo yogurt che avete prodotto viene definito a coagulo intero (così si presenta la massa che vi si presenta davanti). Per evitare che esso si separi dalla parte più liquida, è bene mescolarlo molto bene in modo da renderlo omogeneo. Fatto questo potete versarlo in vasetti da conservare in frigo o gustare direttamente il risultato dei vostri sforzi!
ATTENZIONE: Ricordate che anche lo yogurt fatto in casa corre gli stessi pericoli di uno commerciale per quanto riguarda il deperimento. Cercate di produrne una quantità tale da poter essere consumata in pochi giorni (io di solito non mi spingo oltre i 5 giorni), evitando che diventi avariato e conseguentemente pericoloso.

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