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La pietra che brilla nel buio: la fluorite

Andandomi a rifornire al mio solito negozio di pietre e minerali, un pezzo della vasta collezione che sempre vi è presente ha attirato particolarmente la mia attenzione. A incuriosirmi è stata la sua splendida colorazione: un verde che ricordava i colori che spesso si vedono nelle foto presenti sulle pagine del National Geographic e fatte in splendidi mari esotici. La targhetta riportava il nome: “Fluorite”. Inutile dire che l'ho acquistata e arrivato a casa ho cercato di informarmi di più su questo minerale. E ora ne parliamo un po' insieme!
La fluorite (o fluorina o spatofluore), come minerale, è tutt'altro che raro, anzi è decisamente molto comune. Si tratta di un composto costituito da fluoro e
calcio (CaF2, fluoruro di calcio). L'origine del suo nome è latina, da fluere (fondere), e deriva dall'utilizzo che se ne fa in metallurgia. Minatori inglesi facevano derivare il suo nome anche da flower (fiore), per la sua splendida bellezza. Potendone osservare la struttura cristallina vedremmo un reticolo cubico, corrispondente anche all'habitus, ovvero la forma con cui viene rinvenuta. Frequente è anche il fenomeno della gemmazione, vale a dire che si presenta come due cubi compenetranti. Diversi sono invece i colori che presenta (a dispetto del verde che tanto ha attirato la mia attenzione). Nella forma più pura si presenterebbe come un minerale incolore, ma la frequente presenza di contaminanti porta questo minerale ad assumere diverse colorazione: viola, azzurro, giallo, verde, rosa o anche nero. Se esposta alla luce solare diretta assume particolari colorazioni, per tornare allo stato naturale una volta lasciata al buio. Un fenomeno molto particolare, a cui da il nome, associato a questo minerale è che se esposto ai raggi ultravioletti esso emette una vistosa fluorescenza.
È molto frequente trovarla in zone idrotermali o in rocce magmatiche ad alta presenza di silice. I giacimenti di fluorite sono praticamente presenti in ogni Continente, compreso il nostro Paese (Lombardia, Trentino, Veneto e Sardegna).
Da un punto di vista commerciale è utilizzata per i più disparati processi. Oltre all'industria ornamentale (ceramica e vetro), la fluorite viene utilizzata, come detto, in processi metallurgici (abbassa il punto di fusione dei metalli), ma anche nella fabbricazione di lenti (anche quelli per la visione notturna) e prismi (ha un bassissimo indice di rifrazione) o, più in generale, per la produzione di fluoro (che prende il nome proprio da essa).
Come tutte le altre pietre, anche alla fluorite vengono riconosciute proprietà spirituali o cristalloterapeutiche. Viene utilizzata nelle attività meditative per le sue proprietà rilassanti e sembra capace di facilitare i processi di concentrazione e radicamento. La sua forma cubica e precisa trasmetterebbe un forte senso di ordine, utile nei processi di meditazione per allineare corpo e mente. Anche le colorazioni hanno una loro utilità in questo senso: il blu, in generale, è un colore che trasmette calma, il verde attenuerebbe le negatività (alcuni usano la fluorite per favorire un sonno tranquillo e risposante), il rosa è il colore della consapevolezza e il giallo della creatività e della fantasia. Alcune pietre di fluorite, definite arcobaleno, avrebbero un grosso potere derivante dal fatto racchiudo tutti questi colori (e quindi proprietà) contemporaneamente. Ma oltre ad avere effetti sulla mente, la fluorite influirebbe anche sul corpo: utile per la rimarginazione delle ferite (capacità di guarigione), rafforza denti e ossa e favorisce l'attività del sistema nervoso.

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