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Perchè l'urina è gialla (ed è meglio che lo sia)?

Vi siete mai domandati quanto tempo passate in bagno a “fare la pipì”? Io, in un momento di estrema curiosità, me lo sono chiesto e facendo qualche ricerca qua e là ho trovato un dato che sbalordisce: impieghiamo in questo bisogno fisiologica 4 mesi della nostra vita! I dati sono ancora più interessanti se si considera che è la media dei circa 2 mesi che impiega un uomo contro i circa 6 che impiega una donna per espletare lo stesso bisogno. Non solo: se avete notato, quando fate un check-up completo del vostro stato di salute l’analisi delle urine non manca mai. E il motivo è presto detto!


L’urina è un elemento estremamente importante per verificare lo stato di salute di una persona in quanto è una sorta di “ultimo passaggio” di molti processi fisiologici che avvengono nel nostro organismo. Solitamente l’urina è di un colore giallo paglierino (in pratica come la birra, è dovuto alla presenza di una molecola detta urocromo e varia di intensità a seconda del tempo in cui viene ritenuta nella vescica), solitamente limpida. Come detto, tutti i valori caratteristici di questo liquido possono darci una prima idea sullo stato di salute del suo “produttore”, se alcune variazioni dovessero durare nel corso del tempo. Considerate anche che non sempre queste variazioni sono legate a stati di salute alterati, ma anche farmaci e cibi possono modificarle per tempi più o meno brevi.
Prendiamo ad esempio, visto che ne stavamo parlando, il colore. Se la sua colorazione passa da giallo a arancio potrebbe indicare che sono presenti danni al fegato (forte presenza di bilirubina e urobilina ben al di sopra dei livelli fisiologici). Se si arriva da un rosso intenso potrebbe essere presente del sangue nell’urina (una situazione conosciuta come ematuria). Un colore verde indica un grave problema di ittero o elevati livelli di alcuni farmaci (come acido salicilico e sulfamidici). Quando il colore è molto scuro, fino ad arrivare a nero, è presente nell’urina emoglobina e porfirina, sostanze proveniente da malattie del sangue. Una urina rosata può, però, essere osservata anche dopo aver mangiato rabarbaro o barbabietole, come grandi quantità di carote nell’alimentazione possono tingerla di arancio.
Altro parametro da tenere sotto controllo è la composizione biochimica. La presenza di globuli rossi, in quantità più o meno alte, viene definita ematuria (malattia individuabile anche dalla variazione di colore, come abbiamo visto). La glicosuria è la presenza di zuccheri nelle urine, spesso legata al diabete. La proteinuria, ovvero l’elevata presenza di proteine nell’urina, è invece associata a problemi al fegato o, in alcuni casi, anche al cuore.
Ancora, l’odore dell’urina, solitamente caratteristico. Un cattivo odore può essere associato ad infezioni delle vie urinarie. Un odore dolciastro è riconducibile a cheto acidosi, tipica del digiuno prolungato. Non sempre però questo parametro è indice di malattia: chi non ha mai sperimentato il tipo odore dell’urina dopo aver mangiato degli asparagi (che la tingono anche di un leggero colore verde)?

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