TRAMA. A tre anni dalle vicende dell'Amuleto di Samarcanda, Nathaniel è il ministro più giovane ed intraprendente di Londra. L'appoggio di cui gode dall'intera classe politica, Primo Ministro compreso, è smisurata. Almeno fin quando viene convocato per risolvere l'ennesimo mistero che attanaia la città inglese: un enorme e invisibile mostro devasta la città ammantato di una profonda oscurità. Il governo londinese crede che la colpa sia del gruppo di comuni noti come Resistenza, che già in occasione delle vicende del primo libro avevano mostrato una profonda ostilità verso la classe politica governante. Quando gli eventi precipitano sarà proprio Nathaniel a passare da eroe a capro espiatorio, costringendolo a rimettersi nuovamente nelle mani del jinn Bartimeus, che però anche stavolta è di tutt'altro parere.
COMMENTO. Secondo capitolo della trilogia che narra delle vicissitudini del jinn Bartimeus e dell'ormai mago Nathaniel (o John Mandrake). Il giovane mago è ormai un politico in ascesa, un giovane ministro affamato di potere. Bartimeus è invece alla ricerca di una calma e tranquillità che il giovane saprà turbare di nuovo. Se nel primo libro di questa saga a metà strada tra fantasy e spionaggio Nathaniel era affamato di fama e potere, adesso, raggiunte entrambe, dovrà imparare a far fronte alle invidie dei suoi colleghi e ale responsabilità della sua posizione. L'evoluzione caratteriale, spesso in negativo, del protagonista è evidente. Bartimeus costiuisce di fatto l'unica cosa che ancora il giovane a quella natura pura che aveva da ragazzino, quando ancora voleva essere un grande mago senza essere stato contaminato dalla corruzione del potere. In più si aggiunge il personaggio di Kitty, ragazza dal carattere forte ed elemento della resistenza. Il rapporto fra lei e Nathaniel permetterà al mago di confrontarsi con se stesso, ponendolo in conflitto con la propria moralità, con la voglia di potere contrapposta all'essere una persona buona. Un libro che segue le orme del primo capitolo, di piacevole lettura e ricco di colpi di scena e mai banale o scontato. Saprà Nathaniel crescere e diventare un uomo giusto e non un politico corrotto con l'aiuto del sempre più esilarante Bartimeus e della forte e scontrosa Kitty?
COMMENTO. Secondo capitolo della trilogia che narra delle vicissitudini del jinn Bartimeus e dell'ormai mago Nathaniel (o John Mandrake). Il giovane mago è ormai un politico in ascesa, un giovane ministro affamato di potere. Bartimeus è invece alla ricerca di una calma e tranquillità che il giovane saprà turbare di nuovo. Se nel primo libro di questa saga a metà strada tra fantasy e spionaggio Nathaniel era affamato di fama e potere, adesso, raggiunte entrambe, dovrà imparare a far fronte alle invidie dei suoi colleghi e ale responsabilità della sua posizione. L'evoluzione caratteriale, spesso in negativo, del protagonista è evidente. Bartimeus costiuisce di fatto l'unica cosa che ancora il giovane a quella natura pura che aveva da ragazzino, quando ancora voleva essere un grande mago senza essere stato contaminato dalla corruzione del potere. In più si aggiunge il personaggio di Kitty, ragazza dal carattere forte ed elemento della resistenza. Il rapporto fra lei e Nathaniel permetterà al mago di confrontarsi con se stesso, ponendolo in conflitto con la propria moralità, con la voglia di potere contrapposta all'essere una persona buona. Un libro che segue le orme del primo capitolo, di piacevole lettura e ricco di colpi di scena e mai banale o scontato. Saprà Nathaniel crescere e diventare un uomo giusto e non un politico corrotto con l'aiuto del sempre più esilarante Bartimeus e della forte e scontrosa Kitty?
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