Ieri sera ero sul balcone di casa e stavo innaffiando le piante. Anche se mi piacciono un po' tutte, devo dire che preferisco le piante aromatiche, come basilico, timo o salvia. Ma una pianta in particolare mi ha sempre incuriosito (oltre a profumarmi abbondantemente il balcone): il rosmarino (Rosmarinus officinalis) arbusto perenne appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, di cui fanno parte anche basilico, salvia e le piante aromatiche in genere grazie alla presenza di ghiandole ricche di oli essenziali. È una pianta capace di formare cespugli molto ramificati con foglie sempreverdi piccole e strette. I fiori del rosmarino, presenti da marzo fino ad ottobre, hanno un bel colore azzurro sfumato violetto. La raccolta dei ramoscelli avviene preferibilmente in primavera. Si tratta di una pianta spontanea, originaria del continente euro-asiatico e africano, ormai presente in ogni parte del globo.
COLTIVAZIONE. È possibile coltivare il rosmarino in terrazzo, avendo cura di posizionarlo in modo tale da non essere direttamente esposto al vento. Nel periodi primaverile è possibile moltiplicarlo per talea apicale. La pianta, in risposta al clima caldo-arido tipico del bacino del mediterraneo, è soggetta al fenomeno della estivazione, una sorta di letargo in risposta ai periodi eccessivamente caldi. In autunno, o quando il clima sarà maggiormente fresco e umido, si avrà un risveglio della pianta.
UTILIZZO. Il Rosmarino, in cucina, è una delle piante aromatiche per eccellenza. Molti la utilizzano anche come pianta ornamentale o negli armadi come antitarme. Ma il rosmarino viene anche usato come insettifugo o deodorante ambientale nelle abitazioni, bruciando i rametti secchi. In epoche ancora recenti veniva utilizzato per “fumigare” la stanza dei malati a scopo disinfettante.
L'olio essenziale che si ricava da foglie e rametti viene utilizzato in campo medico in quanto capace di stimolare le funzioni digestive e l'appetito. Ma il rosmarino è anche un noto eccitante, antisettico e un blando antidepressivo. L'olio essenziale contiene, fra l'altro, eucaliptolo e canfora. La presenza di tannini e flavonoidi gli attribuiscono anche capacità antiossidanti. Già nell'antica Roma veniva utilizzato anche come sedativo contro mal di denti e torcicollo. Inoltre, le sue capacità di stimolare la concentrazione, molto apprezzate da Napoleone pare, sono anche narrate da Shakespeare, quando Ofelia lo cita come “pianta del ricordo”.
In campo cosmetico viene utilizzato per le sue proprietà tonificanti e purificanti, ma anche per la capacità di ravvivare il colore dei capelli. In profumeria, l'olio essenziale ricavato dalle foglie, viene utilizzato per la preparazione di colonie, come l'Acqua d'Ungheria.
I fiori sono particolarmente melliferi, ovvero forniscono nettare alle api per la produzione di miele.
CURIOSITA'. Come tutte le piante comuni, anche il rosmarino ha una sua mitologia e doti magiche. Gli egizi gli riconoscevano doti sovrannaturali, tanto da utilizzarlo come simbolo di eternità e porlo nella tomba dei faraoni. Una credenza ripresa anche nella mitologia greco-romana con Ovidio. Nelle “Metamorfosi” si narra della principessa persiana Leucotoe, uccisa in seguito alla sua relazione con il dio Apollo. Il corpo della defunta principessa, raggiunto dai raggi del sole, si trasformò nella pianta di rosmarino, trasformando questa pianta nel simbolo d'immortalità dell'anima. Ancora oggi nella tradizione mediterranea si considera il rosmarino come la pianta degli innamorati ardenti di un amore eterno e spesso viene inserito nel bouquet nuziale.
Nel medioevo veniva anche utilizzato durante gli esorcismi per scacciare gli spiriti maligni.
Ma il rosmarino viene anche considerato simbolo di buon auspicio (in Inghilterra lo si portava persino all'occhiello per favorire imprese e progetti), di sincerità, fedeltà e felicità (caratteristiche probabilmente legate alla capacità di risolvere fastidiosissimi problemi digestivi).
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