Per la giovane Katniss la
giornata inizia in maniera normale. Passa di nascosto sotto una recinzione, si
addentra contro la legge nel bosco e caccia illegalmente. Questa è la vita che
si trova ad affrontare all’interno del Distretto 12 dopo la devastante vittoria
di Capitol City durante la guerra. Ma nulla è veramente normale. Sta per avere
luogo la mietitura, il momento dell’anno in cui Capitol City ribadisce la sua
supremazia sorteggiando, in ognuno dei 12 distretti, un ragazzo e una ragazza
fra i 12 e i 18 anni, 24 tributi, per avviarli agli Hunger Games, un reality
show in cui vince chi rimane vivo eliminando gli altri concorrenti. La fortuna
non arride a Katniss che, già orfana di padre, vede sorteggiare il nome della
sorella più piccola, alla sua prima volta alla mietitura. I sentimenti hanno il
sopravvento e lei, senza indugi o pensieri, si fa avanti e si offre come
volontaria la suo posto. Inizia così l’avventura di Katniss e del suo partner
maschile nel cruento programma televisivo, il fornaio Peeta, all’interno dell’arena
dove entrambi dovranno mettere a frutto le loro più impensabili qualità, forti
del solo aiuto del loro ubriaco mentore, l’unico altro tributo del Distretto 12
ad aver vinto gli Hunger Games in 74 anni di esistenza della competizione.
Quello che Capitol City non sa è che il sorteggio ha provocato una scintilla
che può dar fuoco alla loro terribile dittatura.
Non mi capita spesso di vedere un film al cinema e
di uscire andando direttamente in libreria per comprare il libro da cui è
tratto. Beh, questa è stata una di quelle volte. Hunger Games è composto da una
trilogia, con i successivi La Ragazza di Fuoco e Il Canto della Rivolta, che
fin dal primo libro è scritta decisamente bene. Essenziale e scorrevole, la
narrazione avvolge chi legge come una coperta e lo porta ad esplorare prima le
zone inaccessibili del Distretto 12 e poi quelle terribili dell’arena creata
apposta per lo spettacolo televisivo. Durante la lettura si mischiano fra loro
ansia, paura, tristezza e commozione, ma sa instillare anche un senso di
partecipazione anche nel coraggio della protagonista. In alcuni punti si
possono quasi vedere paesaggi e avvenimenti come se fossero davanti a noi e ci sentiremo noi stessi catapultati nell'arena.
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