Si avvicina quella che per molti romanticoni è una delle notti più attese dell'anno: la Notte di San Lorenzo (il 10 agosto), in cui sarebbe visibile il maggior numero di stelle cadenti. In realtà, tradizione a parte quindi, il periodo di osservazione di questo meraviglioso spettacolo celeste è un po' più ampio: va dalla fine di luglio fino alla fine di agosto, con un picco di osservazioni a cavallo del 12 agosto.
Uno spettacolo che viene attribuito allo sciame di meteoriti che va sotto il nome di Perseidi, dal nome della costellazione che fa da sfondo (e da cui sembrano provenire, definito astronomicamente punto radiante) le meteore. Il picco massimo di meteore osservabili ad occhio nudo è di circa un centinaio all'ora. Proprio questo alto numero di osservazioni ha reso questo sciame meteorico così famoso, insieme a Leonidi (Novembre), Geminidi e Quadrantidi. Ma queste “stelle cadenti” non provengono realmente dalla costellazione di Perseo ma sono i frammenti che rimangono nello spazio ad ogni passaggio della cometa Swift-Tuttle, la cui ultima visita dalle nostre parti risale al 1992. La Swift-Tuttle, una cometa di circa 31 km di diametro e un periodo orbitale di 133 anni, ogni volta che incrocia l'orbita terrestre perde, per effetto dell'azione del vento solare che la erode, dei pezzi dal nucleo centrale, i quali vengono poi attratti dalla gravità terrestre quando il nostro pianeta passa all'interno dello sciame durante il suo viaggio intorno al Sole, e precipitano ad una velocità compresa fra 10 e 60 km al secondo (a seconda dell'angolo d'ingresso con l'atmosfera) esplodendo fragorosamente ad un'altezza variabile fra 90 e 120 km. Nonostante la cometa sia stata scoperta solo nel 1862, si trova traccia dello sciame delle Perseidi già in documenti cinesi risalenti al 36 dopo Cristo.
La mitologia che sta dietro questo fenomeno naturale è diffusa in tutte le culture e le religioni di ogni tempo. Da sempre si parla di stelle cadenti e in un momento imprecisato della storia umana sono state ricollegate all'avverarsi dei desideri. Le diverse culture sono poi portate a ricollegarle con eventi mitologico/religiosi che servono a “spiegare” il fenomeno. I Greci, ad esempio, ricollegano le Perseidi alla Trasfigurazione del Signore (6 agosto) mentre da noi sono comunemente ricollegate al mito delle Lacrime di San Lorenzo. Questo spostamento del giorno cui viene attribuita la massima manifestazione del fenomeno dello sciame meteorico è indicativo del fatto che la tradizione greca è decisamente più antica di quella italiana, visto che il fenomeno di precessione degli equinozi sta spostando il punto di massima intensità dello sciame meteorico e, conseguentemente, anche la data di maggiore manifestazione del fenomeno. Infatti il giorno coincidente con il picco massimo di visibilità delle meteore si sposta in avanti al ritmo di circa un giorno e mezzo ogni secolo.
Da un punto di vista scientifico, l'interesse nei confronti dell'impatto delle meteore con l'atmosfera terrestre è relativamente recente. All'inizio venivano considerate come la manifestazione di eventi atmosferici (ecco perchè vengono chiamate meteore!). A metà dell'800, poi, qualcuno si rese conto che c'era una certa ricorrenza del fenomeno in particolari periodi dell'anno. Fu proprio la ricorrenza dello sciame meteorico di agosto (quello del 1833) che saltò all'occhio a studiosi olandesi e americani, ma per una spiegazione del fenomeno bisogna aspettare ancora un po' di anni per la sua comprensione, quando il nostro Schiapparelli teorizzò la natura detritica delle meteore, ricollegandole ai resti del passaggio delle comete.
Una nota finale: spesso si tende a utilizzare come sinonimi i termini meteora e meteorite ma in realtà mentre le prime sono di piccole dimensioni ed evaporano completamente nell'impatto con l'atmosfera, i secondi hanno dimensioni superiori ai 30 metri “sopravvivono” all'impatto arrivando fino al suolo terrestre (come testimonia il Meteor Crater presente in Arizona, USA).
CURIOSITA'. Le Lacrime di San Lorenzo non sono solo uno spettacolo per gli occhi, ma sono anche un problema: nel 1993 è stata attribuita allo scontro con una meteora delle Perseidi la perdita del satellite ESA Olympus. Inoltre, nel tempo, ci sono stati sciami meteorici di particolare intensita, come quello del Novembre 1883 e dello stesso mese del 1999, quando in alcuni punti di osservazione sul suolo italiano si contarono fino a 9000 meteore all'ora. Comunque ogni giorno il nostro pianeta viene bombardato da circa 400 tonnellate di meteore di diversa origine.
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