Sole, caldo. L'estate è il periodo in cui le bevande dissetanti vanno per la maggiore e fra quelle che preferisco c'è sicuramente un bel bicchiere di acqua fresca e menta. Poteva quindi mancare una bella pianta del genere Mentha sul mio balcone? Certo che no, anche se per fare le bevande uso quella che si compra già concentrata. Si tratta di una pianta che fa parte
sempre della famiglia delle Lamiaceae (ricordate salvia e rosmarino?), è una erbacea perenne capace di formare nuove piantine attraverso la formazione di gemme che crescono sotto il terreno mettendo radici e foglie da questi nodi periferici (in gergo la si definisce pianta stolonifera, in quanto stolone è questo ramo laterale che si forma). Ne esistono diverse specie (più di 600 pare), fra le quali: menta piperita, menta romana, menta acquatica e mentuccia. La più utilizzata è la menta piperita, un ibrido ottenuto in Inghilterra (ma ormai largamente presente nel nostro Paese) dall'incrocio fra la menta acquatica e la M. spicata. In Italia una specie molto rappresentata è la M. acquatica, che cresce soprattutto (ed evidentemente) nelle zone umide. È una pianta capace di crescere anche spontaneamente (capace di poter vivere tanto al sole che all'ombra e resistente alle basse temperature), che si trova un po' ovunque i Europa, Asia e Africa. Veniva utilizzata già dagli antichi Egizi ed era molto conosciuta fra i Romani. La pianta può essere alta fino ad un metro, con foglie di un verde brillante e ricoperte di peluria. Produce dei fiori, posti in spighe terminali che fioriscono dal basso verso l'alto, di un colore che va dal bianco al viola. La fioritura inizia nel periodo estivo e si protrae fino all'autunno inoltrato.
sempre della famiglia delle Lamiaceae (ricordate salvia e rosmarino?), è una erbacea perenne capace di formare nuove piantine attraverso la formazione di gemme che crescono sotto il terreno mettendo radici e foglie da questi nodi periferici (in gergo la si definisce pianta stolonifera, in quanto stolone è questo ramo laterale che si forma). Ne esistono diverse specie (più di 600 pare), fra le quali: menta piperita, menta romana, menta acquatica e mentuccia. La più utilizzata è la menta piperita, un ibrido ottenuto in Inghilterra (ma ormai largamente presente nel nostro Paese) dall'incrocio fra la menta acquatica e la M. spicata. In Italia una specie molto rappresentata è la M. acquatica, che cresce soprattutto (ed evidentemente) nelle zone umide. È una pianta capace di crescere anche spontaneamente (capace di poter vivere tanto al sole che all'ombra e resistente alle basse temperature), che si trova un po' ovunque i Europa, Asia e Africa. Veniva utilizzata già dagli antichi Egizi ed era molto conosciuta fra i Romani. La pianta può essere alta fino ad un metro, con foglie di un verde brillante e ricoperte di peluria. Produce dei fiori, posti in spighe terminali che fioriscono dal basso verso l'alto, di un colore che va dal bianco al viola. La fioritura inizia nel periodo estivo e si protrae fino all'autunno inoltrato.
COLTIVAZIONE. Come detto, si tratta di una pianta molto resistente e quindi di facile coltivazione. Viene riprodotta per talea verso fine settembre. Gli stoloni di cui abbiamo già parlato vengono utilizzati per la propagazione della pianta in quanto capaci di dare origine ai nuovi germogli. A fronte di una facilità di coltivazione bisogna però segnalare anche una facilità nell'essere infestata: alcuni tipi di funghi danneggiano gravemente la pianta (tanto che deve essere estirpata e bruciata) e le lumache sono praticamente ghiotte di menta.
UTILIZZO. La raccolta delle menta avviene normalmente quando la pianta è in piena fioritura. Da essa può essere distillate l'essenza oppure la si può essiccare in un luogo fresco ed arieggiato. La si usa tanto in cucina quanto in erboristeria (ma in fondo al paragrafo leggere anche della pericolosità di tale pianta). Dal punto di vista culinario, la menta si usa sia per “tagliare” il sapore di alcuni alcolici (come il mojito) ma anche come rinfrescante (appunto), per la preparazione dei dolci o come guarnitura delle pietanze nel piatto. È utilizzata anche insieme a carni dal sapore forte. In questi ambiti è usata praticamente in tutto il bacino del Mediterraneo. Come medicinale, dalla menta si estrae il mentolo, cui sono ascritte proprietà digestive, antisettiche e antispasmodiche, ma è controindicata in persone affette da ulcera, malattie del fegato o insufficienza renale. Da essa si estrae il mentolo, con proprietà rinfrescanti, utilizzato sia in ambito cosmetico che medico. Sembra inoltre che un decotto di menta, assunto durante i viaggi, contrasti i sintomi del mal d'auto e del mal di mare. Inoltre ha un'azione lenitiva nei confronti delle punture di zanzara. Sembra possa anche essere utilizzata per regolarizzare il ciclo mestruale e ridurne i dolori ed è indicata per gli stati ansiosi e contro insonnia, vertigini, depressione, tachicardie ed emicranie. Ma attenzione però perchè non tutte le specie di menta sono utilizzabili: ad esempio la specie M. pulegium, diffusa in tutta Italia, è velenosa. Inoltre, il mentolo puro risulta tossico: basse dosi possono risultare letali mentre l’olio essenziale può essere causa aritmie cardiache.
CURIOSITA'. Il medico greco Galeno, punto di riferimento della medicina per molti secoli, la utilizzava come pianta medicinale. Ma pare che l'uso del the con la menta si possa far risalire alle usanze cinesi del 2700 avanti Cristo. Tale era comunque la fama di questa pianta nell'antica Grecia che secondo la leggenda essa deve il suo nome alla ninfa amata da Plutone, che venne trasformata in pianta dalla moglie di quest'ultimo, Proserpina. Il poeta latino Ovidio narra che alcuni contadini usassero strofinare delle menta sul tavolo prima di servire il pasto ai loro ospiti. Ciò ha reso tale pianta un sinonimo di ospitalità, insieme all'usanza di profumare con essa gli armadi delle stanze in cui gli ospiti dormivano. Nel medioevo l'olio essenziale, prodotto soprattutto nei monasteri, veniva utilizzzato per purificare l'acqua. In ultimo, da un punto di vista farmacologico, pare che il mentolo sia capace, in caso di dolori gastrointestinali, di sviluppare la stessa azione calmante di una bassa dose di morfina.
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