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Jonathan Stroud - La porta di Tolomeo

TRAMA. Altri tre anni sono passati nella vita di Nathaniel e il momento è ormai critico: il governo di Londra ha perso il suo potere e su tutti i fronti, nemici esteri e Resistenza interna, perde terreno. Londra viene messa sempre di più a ferro e fuoco dai comuni, mentre il potere nei confronti degli spiriti sembra andare assottigliandosi. Nathaniel, ormai Ministro dell'Informazione, ha il governo ai suoi piedi grazie ai passati successi (L'amuleto di Samarcanda e L'occhio del golem). Chi invece se la passa tutt'altro che bene è il jinn Bartimeus: richiamato per un tempo eccessivo dalla nostra parte del mondo si è indebolito a tal punto da rischiare la vita anche solo nel trasformarsi nelle forme pdi vita più semplici. Eppure Nathaniel, o John Mandrake, non riesce a fare a meno di Bartimeus. Ma qualcun altro scova il nome di Bartimeus e decide di evocarlo e da quel momento in poi il mondo degli Spiriti e quello degli Umani non sarà più lo stesso.


COMMENTO. Ultimo libro della Trilogia di Bartimeus. Se il primo libro aveva il sapore di una storia per ragazzi (lasciando comunque presagire una serie di eventi che si sarebbero ancora dovuti sviluppare), il secondo ha mostrato cosa stava per succedere e il terzo è la realizzazione di una storia ben pensata e ben scritta. In questo libro si svelano quelli che sono i veri sentimenti e caratteri dei personaggi che fino ad ora ci hanno accompagnato: il coraggio di Nathaniel e la vulnerabilità di Bartimeus, ma anche la profonda amicizia e il rispetto tra i due. Senza tralasciare il personaggio di Kitty, che assume il ruolo di coprotagonista insieme al mago e al suo jinn. Ho riletto l'ultima frase del libro penso almeno venti volte, ogni volta con sentimenti contrastanti: incredulità, sgomento, emozione e molto altro. Era molto tempo che non leggevo un libro con un finale così avvincente e capace di tenere sul filo il lettore fino all'ultima pagina. Un libro e, più in generale, una serie di libri che consiglio a tutti e per ogni età visto che mescola al classico fantasy una dose di spionaggio e di umorismo che lo rendono molto più che piacevole.

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