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Un mistero che dura da 700 anni: Azzurrina di Montebello

Una bambina che sparisce nel nulla. Un mistero che si perpetua da sette secoli attirando di anno in anno sempre più attenzione. È la storia di Guendalina di Montebello, scomparsa a metà del 1300 e mai ricomparsa. Ma tutti conoscono la sua storia come il mistero di Azzurrina.
Raccontiamo quella che è la storia, prima del mistero. Guendalina Malatesta (1370-1375, date non confermate) era figlia di Ugolinuccio, allora signore di Montebello (oggi in provincia di Rimini). Primo dato storico, circa 20 anni dopo i Malatesta perderanno il castello di Montebello, conquistato dalla famiglia Montefeltro. Guendalina aveva una particolarità che la rendeva molto in vista in quel periodo: era albinam, un difetto ereditario che porta chi ne è affetto ad avere un'assenza della pigmentazione di pelle, occhi e capelli. La madre, Costanza Malatesta, per evitare la moltitudine di chiacchiere circa la condizione della figlia, aveva preso l'abitudine di tingere i capelli della bmabina utilizzando pigmenti di origine vegetale che però, data la caratteristica dei capelli degli albini di mantenere scarsamente anche una colorazione di tipo artificiale, acquisivano un colore di un tenue azzurro. È così che la popolazione locale prese a chiamare la bambina Azzurrina. Ma quello in cui viveva Guendalina era un periodo in cui la superstizione popolare aveva un peso non indifferente sulle credenze della gente e l'albinismo veniva considerato spesso al limite con avvenimenti di natura di magia nera. Per questo motivo il padre decise di non farla mai uscire dal castello e che di farla comunque scortare sempre da delle guardie armate che evitassero qualsiasi pericolo alla bambina. Si arriva perciò al punto in cui storia e leggenda si intrecciano, ovvero il 21 giugno del 1375. In questa data, coincidente con il solstizio d'estate (probabilmente non casuale visto il carattere di leggenda che assume la storia della vita di Azzurrina da questo momento in poi), Guendalina gioca all'interno delle mura del castello. Secondo il racconto riportato nei secoli (e nella leggenda) dagli armigeri incaricati di controllarla in quel momento, Guendalina, che giocava con una palla di stracci, corse fin dentro la ghiacciai sotterranea che si trova all'interno del castello. Le guardie non la seguirono immediatamente ma solo dopo aver sentito un urlo da parte della bambina. Giunti sul posto, però, non trovarono traccia della bambina e il suo corpo non venne mai più trovato nonostante le approfondite ricerche fatte condurre dal padre (e riportate nelle cronache dell'epoca).
Difficile stabilire quali parti della narrazione del giorno della scomparsa siano storia e quali siano leggenda. Purtroppo la leggenda di Azzurrina all'inizio venne tramandata solo oralmente (almeno per tre secoli) e in questa fase molto probabilmente è stata distorta rispetto alla realtà anche in modo sostanziale. La versione attuale della leggenda riferisce che il fantasma della bambina apparirebbe nel giorno della sua scomparsa, in coincidenza con gli anni che finiscono per 0 e 5 (una sorta di anniversario quinquennale dell'evento).
I primi dati scientifici sul fenomeno risalgono al 1989, quando durante una spedizione scientifica vennero apparentemente rilevati dei rumori all'interno del castello che, registrati, vengono tutt'oggi fatti ascoltare ai visitatori che si recano (a pagamento) al Castello di Montebello. Ma altre registrazioni vennero effettuati anche nel 1990 (ad opera della RAI), nel 1995 e nel 2000. Sembra che la registrazione del 1990, effettuata all'interno della biblioteca, contenga un pianto sommesso di bambina mentre quella del 1995 un grido ad opera della stessa voce, con la netta distinzione della parola “mamma”. Inoltre nelle registrazioni del 1990 e del 1995 si sentono anche delle campane suonare dodici rintocchi, ma un'analisi del luogo in cui si trova il castello sembrerebbe aver rilevato l'assenza di campane capaci di suonare con quel timbro.
Ma sembra che chiunque visiti il castello percepisca strane presenze attraverso stati d'ansia e svenimenti, ma anche udebndo il suono di passi e voci. Ma il Castello avrebbe anche molto di più da raccontare, come la presenza, rilevata da un custode, di una donna nella sala dove si trova un'antica panca su cui le partorienti venivano legate allo scopo di controllare il numero delle nascite evitando la nascita di altri bambini. Ebbene, questa donna sembra che camminasse sul soffitto, con i capelli che scendevano fino a terra. I passi della donna sono ancora oggi visibili su quello stesso soffitto.
Molti sono i dati che potrebbero spiegare gli eventi che circondano la leggenda di Azzurrina. Il primo potrebbe proprio essere dato dall'imminenza della conquista della rocca da parte dei Montefeltro: potrebbe essere possibile che a seguito del principio di indebolimento del potere della famiglia Malatesta alcune spie si fossero introdotte all'interno del castello allo scopo di accellerare questo processo di decadimento, forse anche attraverso l'omicidio della figlia del signore dell'epoca. Ma potrebbe anche essere vero che la bambina sia morta per cause naturali o accidentali e la leggenda sia stata proprio alimentata dalla malattia ereditaria di cui era affetta. Purtroppo nessuno conoscerà mai la verità e quella ciò che è leggenda rimarrà tale, almeno finchè ci sarà qualcuno a tramandarla.

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