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Labradorite: la pietra dei riflessi di luce


L'ospite di oggi, cari amici, è un minerale: la labradorite. Perchè interessarmi ad esso? Presto detto: ho visto diversi oggetti creati utilizzando questo materiale, da semplici soprammobili fino a prodotti di gioielleria e di recente ho preso un oggetto fatto con questo materiale. In realtà io l'ho scelto per il colore (verde) che mi ha attirato l'occhio, ma poi mi sono incurosito sul tipo di minerale.
Appartiene alla famiglia dei feldspati plagioclasi, che a voi come a me detto così dice veramente poco. I feldspati rappresentano il 60% circa dei minerali della crosta terrestre e originano dalla cristallizzazione del magma. Plagioclasi indica un sottogruppo di feldspati costituiti principalmente da miscele di sodio e calcio. Nel caso della labradorite, il minerale presenta anche traccio di ferro, potassio e acqua (si intende come struttura molecolare), che gli conferiscono riflessi metallici variabuli tra il blu e il verde (ma pietre più pregiate, ricercate per le gioiellerie, piossiedono riflessi che spaziano lungo l'intero spettro di colori). Questa caratteristica tipica di questo minerale viene definita anche labradorescenza, ovvero il colore del riflesso cambia a seconda del punto di origine della fonte luminosa. I giacimenti principali sono nella Penisola del Labrador (in Canada, da cui il nome di labradorite) e nei Paesi Scandinavi.
Superando l'ambito scientifico, entriamo in quello della tradizione. Non poteva passare inosservata alla cultura popolare l'effetto labradorescente: la luce viene vista come modulata e plasmata passando all'interno della pietra, permettendo a chi la possiede di purificare la propria energia. La luce viene vista come un qualcosa di invisibile ma energetico e per questo le antiche culture utilizzavano la labradorite per indagare sugli aspetti invisibili della vita. Shamani e i maghi l'hanno sempre considerata una pietra potente e protettiva che serve a richiamare alla mente esperienze appartenente ad altri mondi o altre vite. Il secondo aspetto legato a questo minerale è la dualità: permetterebbe, infatti, di entrare in risonanza con tutti gli aspetti dell'individuo, unificando tutte le fonte energetiche che gli appartengono. Gli antichi guaritori la utilizzavano per stimolare l'energia a fluire attraverso il corpo, per stimolare una crescita da un punto di vista cognitivo e spirituale. Non ultimo, è utilizzata per la divinazione sempre grazie all'iridescenza che sarebbe in grado di aprire alla precezione extrasensoriale. In questo senso si trovano diversi oggetti fatti con questo materiale, da sfere a pendolini, fatti con pietra grezza, parzialmente levigata o burattata (un tipo di lavorazione che smussa le spigolisità della pietra come succederebbe ad un ciottolo nel mare).
Dal punto di vista della cristalloterapia, la labradorite avrebbe effetto sul sistema neurovegetativo, ovvero quello deputato al controllo di quelle attività che sono involontarie, come il battito del cuore ad esempio. Avrebbe un'azione calmante nei confronti dei crampi allo stomaco e della nausea, oltra ad effetti nei confronti dei disturbi della circolazione sanguigna.
Insomma, secondo la tradizione sarebbe una pietra capace di stimolare, sia da un punto di vista spirituale che fisico, tutte quelle attività che sono connesse alla parte di noi che non siamo in grado di governare, quella parte misteriosa, recondita, di cui non siamo in grado di controllare in maniera volontaria gli effetti.

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