Skip to main content

Origano, lo splendore della montagna



Passate le ferie torniamo ai nostri appuntamenti continuando a parlare delle piante aromatiche. Il soggetto di oggi è l'origano, un genere di piante aromatiche (Origanum, se ne contano circa 50 specie diverse) appartenente alla ormai nota famiglia delle Lamiaceae. L'origine di questa pianta è da ricercarsi nel bacino mediterraneo e le due specie più conosciute e utilizzate sono l'origano comune (O. vulgare) e la maggiorana (O. majorana). Cresce spontanea in luoghi assolati e aridi fino a 2000 m sul livello del mare. Da questa sua caratteristica di pianta spontanea deriva anche il suo nome; infatti la parola origano è di origine greca ("oros = montagna" e "gamos = splendore, delizia”) perchè capace di colorare con i suoi fiori i pendii montuosi e collinari.
Le piante, visto il numero di specie differenti, possono essere erbacee perenni (annuale nei paesi con clima rigido, in quanto sopporta male il gelo) e aromatiche, arbusti sempreverdi o a foglie semi-permanenti. Il fusto è legnoso ed eretto fino 25-90 cm. Le foglie, la parte edibile della pianta, sono opposte, picciolate, verdi sulle due facce, intere a margine dentato. I fiori, generati da tubolari a forma di imbuto e generalmente riuniti a piccoli mazzetti, formando delle spighe, sono porporini sessili (origano comune) o bianco rosati (maggiorana), odorosi e ascellate da brattee. L'impollinazione è di tipo entomofilo e i fiori sono ermafroditi. La fioritura avviene in luglio-settembre. Infine, il frutto ha la forma di una capsula di colore scuro.

COLTIVAZIONE. La pianta andrebbe collocata in punti soleggiati, con un clima caldo e asciutto. Come detto, teme il freddo e durante l'inverno, o comunque nelle zone fredde, è meglio coltivarlo in luogo riparato. Il terreno deve avere una buona capacità drenante. L'annaffiatura deve essere regolare ma non eccessiva: anche per questa pianta il ristagno di acqua può essere dannoso.
La propagazione dell'origano avviene per seme, a partire da Aprile, con la semina in serra alla temperatura di 13-15 °C. La moltiplicazione per talea va fatta all'inizio dell'estate. Le talee, lunghe 8-10 cm dai germogli basali non fioriferi, devono essere piantate in un luogo con una temperatura intorno ai 10°C fino a quando non saranno radicate e successivamente trapiantate. La moltiplicazione per divisione della pianta si effettua all'inizio della primavera o dell'autunno, mantenendo le piantine sempre in un luogo fresco fino all'attecchimento, quindi trapiantate nella tarda primavera o all'inizio dell'estate.
La raccolta delle foglie deve avvenire durante il periodo vegetativo della pianta, cui segue un periodo di essiccazione. Le sommità fiorite si raccolgono all'inizio della fioritura tagliandole con tutti i rami. Al primo anno è possibile raccogliere fiori e foglie una sola volta, a luglio, mentre dal secondo anno è possibile aggiungere una seconda raccolta in autunno. I rametti con i fiori vanno essiccati appena raccolti, appesi a testa in giù in luoghi asciutti, bui e aerati. Una volta essiccati, vanno recuperate le foglie ed i fiori, sbriciolati e conservati in vasetti di vetro.
UTILIZZO. Si tratta di un'erba usata in ogni ambito culinario: dalla carne al pesce, fino ad arrivare alla pizza. Le regioni italiane che si affacciano direttamente sul mare, soprattutto quelle del sud, ne hanno fatto un punto saldo della tipicità dei loro piatti. Oltre all'origano comune e alla maggiorana, altre specie sono molto utilizzate in cucina, come l'O. dictamnus, le cui foglie sono utilizzate per insalate e per aromatizzare il vermouth, mentre con i fiori si prepara un ottimo te.
Da un punto di vista terapeutico, la presenza di di fenoli quali timolo e carvacrolo conferiscono all'origano proprietà antisettiche, analgesiche e antispasmodiche, espettoranti e antalgiche. Per questi motivi gli infusi di origano sono consigliati come rimedi per malattie comuni, come tosse, emicranie, reumatismi e disturbi digestivi. L'origano è inoltre un eccezionale antiossidante e ricco di vitamina C. In ogni caso, e come per ogni pianta, la composizione in principi attivi di questa pianta aromatica è variabile a seconda dell'epoca di raccolta, delle condizioni di coltivazione e di come la pianta viene raccolta e conservata. Oltre a quelli già citati, altri costituenti degli oli essenziali sono grassi, proteine, numerosi sali minerali (calcio, ferro, magnesio, sodio, zinco, potassio), vitamine quali la tiamina, carboidrati.

CURIOSITA'. L'origano è spesso utilizzato come rimedio contro le formiche. Nel linguaggio dei fiori, a causa delle sue proprietà terapeutiche, questa pianta ha il significato di sollievo e conforto.
Dicevamo prima che l'origano è tipico del bacino del Mar Mediterraneo; tuttavia in altri paesi, come il Messico, viene utilizzato quello che viene conosciuto come origano messicano (Lippia graveolens), che in realtà appartiene alla famiglia delle Verbenacee, con una composizione simile all'O. vulgare e un sapore molto più marcato, utilizzato per condire il chili unito ad altre spezie.

Comments

Popular posts from this blog

Cercare un ago in un pagliaio

Oggi, per lavoro, stavo cercando di capire alcuni dati ottenuti in un esperimento. A prima vista trovarsi di fronte centinaia di lettere che rappresentano una sequenza di basi del DNA, i mattoni costituenti il nostro codice genetico, sullo schermo del PC mette come minimo ansia. Se poi pensate che quelle che devono essere cercate sono singole variazioni (tipo una lettera/base in una sequenza di centinaia) può risultare effettivamente tedioso. Allora, nel parlare con dei colleghi ho affermato che era come cercare un ago in un pagliaio. Nel tornare a casa mi è rivenuto in mente questo episodio e mi sono domandato da dove venisse tale espressione (il viaggio in treno fa brutti scherzi devo dire!).

La pietra che brilla nel buio: la fluorite

Andandomi a rifornire al mio solito negozio di pietre e minerali, un pezzo della vasta collezione che sempre vi è presente ha attirato particolarmente la mia attenzione. A incuriosirmi è stata la sua splendida colorazione: un verde che ricordava i colori che spesso si vedono nelle foto presenti sulle pagine del National Geographic e fatte in splendidi mari esotici. La targhetta riportava il nome: “Fluorite”. Inutile dire che l'ho acquistata e arrivato a casa ho cercato di informarmi di più su questo minerale. E ora ne parliamo un po' insieme! La fluorite (o fluorina o spatofluore), come minerale, è tutt'altro che raro, anzi è decisamente molto comune. Si tratta di un composto costituito da fluoro e

Esperimenti culinari: lo yogurt (2)

Produrre lo yogurt in casa è decisamente semplice. Potete aiutarvi con le yogurtiere presenti in commercio oppure, come me, con metodi molto più casalinghi. Partiamo dalle fasi preliminari. Bisogna reperire un contenitore per alimenti (meglio se opaco) con capacità idonea, in questo caso 1 litro. È necessario poi provvedere all'incubazione dei fermenti (ovvero la fase in cui i fermenti sono attivi e operano la scissione del lattosio) e a questo scopo serve qualcosa (forno o lampadina) che permetta di avere una temperatura media di 37-40°C. Il latte: ideale è quello fresco, in modo che sia poco trattato.